Con una certa riluttanza i Pazienti si sottopongono alla visita Proctologica, e vi ricorrono solo in casi di estrema necessità. Questo è dovuto al fatto che la visita Proctologica è legata nell’immaginario collettivo al concetto di dolore, fastidio.
Al contrario oggi una visita proctologica ben condotta non deve suscitare nessun dolore o fastidio, sarà cura del buon Proctologo interrompere la visita al primo comparire di questi sintomi.
L’esame Proctologico si compone di quattro fasi:
FASE 1: Anamnesi
Il paziente deve essere sottoposto ad un colloquio in cui riferisce l’esordio dei sintomi, deve riferire delle patologie pregresse e associate e della terapie in atto. L’anamnesi è particolarmente importante nel paziente proctologico.
FASE 2: Ispezione
Il Paziente viene adagiato sul lettino da visita sul fianco sinistro in posizione fetale, cioè con le ginocchia flesse. Si ispeziona la regione anale illuminandola con una luce onde poter evidenziare qualsiasi anomalia sia presente nella regione esterna dell’ano.
FASE 3: Esplorazione Rettale
L’esplorazione rettale è una manovra delicata che va condotta con estrema cautela. Una buona manovra dovrà assolutamente essere indolore e confortevole per il paziente. Dopo aver indossato un guanto e aver abbondantemente lubrificato con una pomata anestetica si introdurrà con estrema delicatezza il dito nell’ano. Questa procedura consente di valutare i parametri fondamentali della anatomia della regione e di poter apprezzare non soltanto la funzionalità della muscolatura anale, ma anche la presenza di anomalie patologiche.
FASE 4: La Proctoscopia
Anche la proctoscopia se ben condotta è un esame assolutamente indolore. Questa consiste nell’introduzione di un piccolo strumento, rigorosamente a perdere, non più grande di un dito, che permette la visione. Dopo l’esplorazione rettale, la visione diretta dell’ano e del retto consente di poter valutare lo stato della mucosa e delle pareti dell’organo.